Il seppur breve percorso degli Hello Mexico sembra per ora molto simile a quello di grandi band come Thrice e Brand New (ma anche Oceana): ragazzini urlanti con l'hardcore nelle vene che a poco a poco scoprono il gusto della melodia e dei delay. Butterei perciò nel pentolone i seguenti tag: emo, indie, alternative, prog e, perchè no, anche pop. Crossover? tecnicamente sì anche se ormai quest'etichetta viene usata come sinomino di nu-metal, mon dieu.
L'ingresso in formazione dell'islandesissimo Gulli Gunnarsson ha radicalmente mutato il suono della band donandogli le tipiche atmosfere del regno di Jonsi (soprattutto nell'ultimo singolo Sleeper); non è un caso infatti che oltre ai canonici strumenti si senta anche la presenza dell'amato glockenspiel. Della serie che aprirei un'etichetta solo per offrire un contratto a questi cinque talentuosissimi ragazzi.
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