Mi sono imbattuto quasi per caso nei Balance and Composure, quintetto originario di Doylestown, anonima cittadina americana ad un'ora di macchina da Philadelphia. La folgorazione è stata immediata: muri di chitarre (tre per l'esattezza), voce graffiante e melodica allo stesso tempo, sincerità, sudore e soprattutto un gusto di livello superiore. L'album si intitola Separation ed è la prima prova sulla lunga distanza dopo un paio di EP: 48 minuti, 12 canzoni, 12 ritornelli fulminanti, di quelli che si trasferiscono nel cervello e non se ne vanno più.
Alla fine di Galena il cantante/chitarrista Jon Simmons canta "No, I don't belong here". Sì perché i B&C sembrano usciti direttamente da quelli che ormai possiamo già definire i mitici anni 90. Le influenze sono davvero tantissime: Nirvana, Brand New, Hundred Reasons, Blink 182 (!), Moving Mountains e potrei andare avanti per ore. La sensazione ascoltando Separation è infatti duplice: da una parte ci si rende conto di non essere dinanzi a nulla di nuovo, dall'altra non si riesce a non schiacciare PLAY per l'ennesima volta.
Come di consueto il successo nel paese dello zio Sam non sta tardando ad arrivare: acclamati da critica e pubblico i B&C lo scorso anno sono già andati in tour di supporto a Dredg e La Dispute, non certo gli ultimi arrivati. Semisconosciuti qui da noi sono comunque stati avvisati il mese scorso nell'hinterland milanese per una data al Bloom. Li ri-aspettiamo a braccia aperte.
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domenica 29 gennaio 2012
Balance And Composure, pezzi da 90
Pubblicato da
Andrea
alle
16:13
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