venerdì 5 novembre 2010

Ci sono un australiano, un australiano e... i Civil Civic

Ricetta del giorno: prendete un australiano, dategli una chitarra, un laptop e mettetelo a vivere a barcellona. Poi prendete un altro australiano suo amico, mettetegli in mano un basso Rickenbecker, un altro laptop e speditelo a Londra. Fate cuocere e poi godetevi il loro ultimo prodotto, Run Overdrive/Fuck Youth (scaricabile gratuitamente da qui).

Aaron Cupples e Ben Green hanno avuto la bella idea di formare i Civil Civic vivendo a 1500 km di distanza, avvalendosi delle possibilità offerte dal mondo d'oggi e sfruttando appieno la loro presunta attitudine nerd. Il risultato, tenendo conto che sono solo in due, è clamoroso: post-punk, math, electro sono i generi che mi vengono in mente per descrivere un mix di suoni che suona davvero innovativo, alla faccia di chi sostiene che ormai all'alba del 2010 non ci sia più nulla da inventare.

Il gruppo che viene in mente, ascoltando anche il precedente EP intitolato semplicemente 1, sono i supercompianti Death From Above 1979, il duo canadese che nel 2004 aveva fatto impazzire mezzo Regno Unito col masterpiece You're a Woman, I'm a Machine. Attenzione però, non sto dicendo che i Civil Civic siano una mera copia del combo di Toronto ma che potrebbero colmare un vuoto nel cuore di tutti noi.

Last but not least, i simpatici australiani sono stati scelti nientepopodimenoche dai 65daysofstatic per aprire la loro unica data italiana domenica 14 novembre al Tunnel di Milano. L'accoppiata promette scintille, chi non viene vale pochissimo.

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